Suggestioni. La Divina Commedia Illustrata
Fabio Finotti (direttore dell’IIC di New York) e Anthony J. Tamburri (Dean, John D. Calandra Italian American Institute) presentano la mostra Suggestioni. La Divina Commedia Illustrata. L’esposizione raccoglie 40 opere ispirate a Dante e realizzate da 21 illustratori e vignettisti: Alessandra De Berardis, Andrea Scoppetta, Anna Cercignano, Antonio Montano, Claudio Stassi, Davide Toffolo, Dea Politano, Diala Brisly, Josephine “Fumetti brutti” Signorelli, Beppe Stasi, Irene Carbone, Margerita “La Tram” Tramutoli, Lelio Bonaccorso, Luca Ferrara, Luca Ralli, Mattia Ammirati, Mauro Biani, Michela Di Cecio, Monica Catalano, Riccardo Mannelli, Vincenzo Filosa.
Dante a Verona
Presentazione del progetto museo diffuso Dante a Verona, un’iniziativa di ricerca volta ad indagare le attività di Dante legate alla città di Verona. Sebbene la presenza dantesca in città non sia confermata direttamente dallo scrittore, sembrerebbe emergere grazie ad una serie di testimonianze che danno origine ad un corpus di fonti che permettono di conoscere delle descrizioni coerenti con quello che Dante racconta della città nelle sue opere, prima fra tutte la Divina Commedia. Viene illustrato anche il progetto di ricerca intrapreso dall’Università degli Studi di Verona che ha come fine principale quello di digitalizzare alcune opere manoscritte in modo tale da permettere un’indagine molto più accurata.
Hermann Haller, Dante’s Footprints in 21st Century Italian
Conferenza inedita di Hermann Haller, accademico della Crusca, sulla presenza della lingua dantesca nella letteratura italiana del Novecento. L’intervento, svolto in chiave linguistica e di sociolinguistica storica, intende rispondere ad alcuni interrogativi basilari: quali sono i caratteri della lingua dantesca che permettono di verificare il tradizionale assunto che il sommo poeta sia stato “padre della lingua italiana”? Quali sono le caratteristiche linguistiche specifiche della Divina Commedia? Quali conseguenze ha provocato la lezione di Dante sulla lingua italiana contemporanea? Quali sono state le tappe della trasformazione linguistica da Dante a oggi?
Mary Jo Bang, Tradurre Dante in inglese
Luigi Ballerini (studioso della lingua e della letteratura italiana e americana, già docente alla UCLA, poi al City College, quindi alla New York University) presenta la figura e l’opera della poetessa Mary Jo Bang, autrice di una vasta e apprezzata produzione in versi (Critics Circle Award, Alice Fay di Castagnola Award, Katherine Bakeless Nason Prize) e anche di una versione dell’Inferno di Dante, autore che è entrato a far parte delle sue fonti d’ispirazione come suggestione sia linguistica sia etica. L’autrice viene quindi intervistata e, oltre a recitare alcuni versi, affronta insieme a Ballerini la genesi della traduzione dantesca e i principi estetici e metodologici che l’hanno guidata.
Ernesto Livorni, La ricezione dantesca nella poesia del Novecento italiano
Ernesto Livorni (University of Wisconsin Madison) tiene una lezione sulla ricezione di Dante nel Novecento italiano. Di questo fenomeno vengono indicate le tappe principali, quindi approfonditi alcuni casi specifici, come l’influenza esercitata da Dante sulla poesia ermetica e sulla neoavanguardia. Viene quindi descritta anche la ricezione novecentesca di testi danteschi diversi dalla Commedia (come la Vita nuova) e delineato il panorama critico dantesco del XX secolo, con ulteriori riferimenti alla produzione poetica più recente (come per esempio quella di Andrea Zanzotto).
XXI Settimana della lingua italiana nel mondo
In occasione della XXI Settimana della lingua italiana nel mondo (18-24 ottobre) che ha come tema 2021 “Dante, l’italiano”, le “Stanze italiane” – casa virtuale dell’Istituto Italiano di Cultura di New York diretto dall’italianista padovano Fabio Finotti – si arricchiscono di nuovi contenuti con uscite e novità quotidiane.
Il suono di Dante
Progetto della Fondazione Querini Stampalia di Venezia intitolato Il suono di Dante di Mariateresa Sartori, che pone l’accento sulla musicalità intrinseca della Commedia. I versi di Dante verranno recitati tramite un metodo di dislocazione delle consonanti che, nel privare i versi delle connotazioni semantiche, fa acquisire loro nuova pregnanza ritmica e sonora. Il compositore Paolo Marzocchi scrive un brano basato su questa nuova prosodia.
Paolo Gervasi, La dimensione performativa della Commedia dal secondo Novecento ad oggi
Paolo Gervasi (Università dell’Aquila) parla della dimensione performativa dell’opera dantesca dal secondo Novecento a oggi, con particolare riferimento agli esempi di Vittorio Gassman, Carmelo Bene, Vittorio Sermonti, Roberto Benigni, Romeo Castellucci e della compagnia Teatro delle Albe, passando in rassegna anche esempi di trasposizioni televisive, di videoarte e videogame.
Alberto Casadei, Rivisitazioni novecentesche della Divina Commedia
Alberto Casadei (Università di Pisa) descrive la Divina Commedia come un’opera centrale per la cultura internazionale e che ha permesso di rappresentare una base per molte rivisitazioni e riletture. In questa occasione, dialoga sull’approccio delle avanguardie del Novecento e sulle potenzialità della Divina Commedia che sembrerebbero risiedere nella capacità documentaria e dinamica dell’intera umanità descritta da Dante. Quelli presenti nell’opera sono personaggi eterni che possono dunque essere reinterpretati.
George Cochrane, Dante in un Graphic Novel
Luigi Ballerini dialoga con George Cochrane, artista e illustratore statunitense che ha realizzato una copia della Divina Commedia ispirata all’iconografia dei Graphic Novel. Il dialogo viene arricchito dalla rassegna dei materiali preparatori, delle bozze del libro e di illustrazioni che permettono di approfondirne i riferimenti culturali.
Gli Alighieri dopo Dante
Video intervista con Pieralvise Serego Alighieri. Dante Alighieri trascorse parte della vita in Veneto e il figlio Pietro nel 1353 comprò un terreno nella Valpolicella, ancora oggi di proprietà degli eredi che dal Cinquecento portano il doppio cognome Serego Alighieri. I dettagli di questa storia, e altri racconti fra vino e letteratura, nella conversazione tra Pieralvise Serego Alighieri, che oggi abita nella tenuta, e il direttore dell’IIC Fabio Finotti.
I violini di Leonardo Frigo
Dante Alighieri Inferno è un progetto concepito dall’italiano Leonardo Frigo, terminato nel dicembre 2020, dopo 5 anni di lavoro. L’artista è riuscito a fondere musica, poesia, design ed artigianato. Stiamo parlando di 34 strumenti musicali, 33 violini e un violoncello, su cui Leonardo ha lavorato ispirandosi alla prima cantica della Divina Commedia. Ogni strumento musicale è dedicato ad un canto dell’Inferno. Sulla superficie i violini recano simboli, scene e personaggi chiave che evocano il poema dantesco.
Giorgio Bacci, Dante ipermoderno
Videointervista in cui Fabio Finotti dialoga con Giorgio Bacci, curatore della mostra Dante ipermoderno. Illustrazioni dantesche nel mondo 1983-2021. Viene discusso il campo di indagine di Bacci, che prevede lo studio del rapporto tra arte e letteratura, e viene presentata la mostra definendo innanzitutto cosa si intende per ipermodernità, commentando diversi tentativi di sfruttamento del tema dantesco come esempio di ipermodernità.
La spilla di Paladino per Dante
In seno alle commemorazioni dantesche del 2021, viene presentata la spilla dell’artista Mimmo Paladino e del designer Cleto Munari. La presentazione comprende: una conversazione inedita tra Paladino, Munari e Fabio Finotti, guidata da Alba Cappellieri, direttrice del Museo del gioiello di Vicenza; schede informative sull’artista e sul designer; un testo critico di Fabio Finotti; immagini inedite di documentazione del gioiello e della sua genesi.