Indice del Caminetto

L’imprenditrice Paola Peretti – Global Chief Digital Officer di “Fresh” – intervistata da Vincenzo Pascale per le “Stanze italiane”, racconta la sua esperienza nel settore dell’e-commerce e le dinamiche lavorative che l’hanno condotta al successo negli Stati Uniti.

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Lo scrittore André Aciman, intervistato da Vicenzo Pascale per le “Stanze italiane”, racconta la sua carriera letteraria tra Italia e Stati Uniti.

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Fabio Finotti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, dialoga con Maria Fusco, direttrice dell’ufficio scuola dell’Ambasciata d’Italia a Washington DC, descrivendo l’operato e le finalità istituzionali e civili delle strutture preposte alla divulgazione della lingua italiana nel mondo.

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«Passion is our main ingredient». Brasiliana ma con origini italiane, Paula Bolla-Sorrentino è Director of Operations di Il Gattopardo Group. Appassionata di arte, design, cibo e cultura italiana ha un passato come modella. Come racconta a Vincenzo Pascale per la serie “Storie di New York”, oggi gestisce tutti gli aspetti visivi e organizzativi di tre apprezzati ristoranti della “Grande Mela”: Il Gattopardo, The Leopard at Des Artistes e Mozzarella & Vino. Il suo compito? Assicurare una perfetta esperienza sensoriale… non solo in tavola!

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Davanti al caminetto dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, Fabio Finotti conversa con il giornalista e scrittore Alain Elkann presentando due suoi libri: “Italian Masterpieces” e “Anita”. Il primo è un libro dedicato alla storia dell’arte italiana e a capolavori come la “Vecchia” di Giorgione, “La Fornarina” di Raffaello o ancora l’”Antea” e la “Schiava turca” di Parmigianino che la FIAC – Foundation for Italian Art and Culture ha portato in mostra negli Stati Uniti nel corso degli ultimi 18 anni. L’altro è un romanzo con al centro una storia d’amore che diventa occasione per meditare sul divino e su cosa accadrà dopo la morte.

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Nadia Urbinati, professoressa di teoria politica alla Columbia University, intervistata da Vicenzo Pascale per le “Stanze italiane”, parla delle democrazie di oggi a partire dal concetto di popolo, soggetto collettivo che, pur non esistendo nella realtà empirica, viene raffigurato come “unità” da chi intende ottenere consenso o sentirsi legittimato nell’agire. Al centro delle sue ricerche il concetto di democrazia, di cui ha studiato le origini e il percorso fino a oggi, analizzando le dinamiche dei sistemi elettorali, e il modo in cui viene contrastata da diverse forme di negazione, non ultima il populismo.

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Davanti al Caminetto delle “Stanze italiane” prosegue la serie “Storie di New York”, condotta da Vincenzo Pascale (Long Island University di Brooklyn) che intervista, questa volta, Aurélie Paradiso, architetta e designer di interni. Con il suo team, con sede a New York, si occupa di progettare edifici, interni e mobili su misura. Un lavoro radicato nell’attenzione per i dettagli, per l’artigianato, per la luce e per i materiali pregiati, per offrire un lusso sobrio e senza tempo. Nell’intervista si ripercorrono i suoi 25 anni di esperienza, tra case private e progetti culturali.

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Raccontare i temi dell’ambiente e della sostenibilità attraverso un messaggio positivo è l’obiettivo di Arcadia Earth: un luogo di narrazione esperienziale che da New York si sta espandendo in altre zone degli Stati Uniti. Un museo che prende vita con tecnologie immersive, animato da realtà aumentata, virtuale, mapping. Un ambiente interattivo in cui i visitatori scoprono come piccoli cambiamenti nello stile di vita possono influenzare il futuro del nostro pianeta. Conversando con Fabio Finotti, davanti al Caminetto dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, ce lo illustra Cristiano Quieti, partner e CEO di Arcadia Earth.

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Dal 1997, da quando si è trasferita a New York, Francesca Magnani con parole e immagini ha creato e mantiene un ponte ideale di pensieri e sentimenti tra due stati che lei chiama casa: l’Italia e gli Stati Uniti d’America, che si uniscono attraverso gli scatti fotografici. Davanti al Caminetto dell’Istituto Italiano di Cultura a New York, Vincenzo Pascale ha incontrato la fotografa padovana per le “Storie di New York” raccolte nelle Stanze italiane. È stata l’occasione per parlare de “La città in maschera”, il suo progetto sulla pandemia e sulla rinascita che “la città che non dorme mai” sta vivendo in questi tempi. Comune denominatore: la mascherina, che è anche maschera e richiama alla mente ambientazioni tipicamente veneziane, come le radici della fotografa. Francesca Magnani ha voluto raccontare come i newyorchesi si sono espressi (e si esprimono) attraverso le mascherine che, da strumento di protezione individuale, sono diventate un mezzo espressivo, comunicando emozioni, umori e rappresentando la personalità di ognuno.

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Gianna Pontecorboli

Nel giorno della Memoria 2022, Vincenzo Pascale dialoga con la giornalista genovese Gianna Pontecorboli, a lungo corrispondente dall’estero di periodici e quotidiani italiani, a partire dal suo libro America nuova terra promessa. Storie di ebrei italiani in fuga dal fascismo: il racconto di centinaia di ebrei italiani che, a partire dalla promulgazione delle leggi razziali nel 1938, cominciarono a rifugiarsi negli Stati Uniti cercando tuttavia di mantenere un legame con l’Italia, favorendo la Liberazione e contribuendo al processo di ricostruzione post bellica.

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Bénédicte De Montlaur

Fabio Finotti – Direttore dell’IIC di New York – dialoga con Bénédicte de Montlaur (Presidentessa e CEO del World Monuments Fund) in merito alle attività del WMF. Viene spiegato come la storia del WMF sia legata all’Italia, in particolare alla città di Venezia, e come proprio l’acqua granda del 1966 abbia rappresentato un momento di svolta cruciale nella consapevolezza della necessità di preservare il patrimonio culturale mondiale. La de Montlaur riflette sui capisaldi del WMF, dalla consapevolezza che preservare un monumento vuol dire integrarlo nella modernità, all’importanza di collaborare con gli abitanti locali, al valore della diplomazia culturale e della conoscenza di culture differenti. Si riflette poi su come il cambiamento climatico e il Covid-19 stiano minacciando la totalità del nostro patrimonio culturale. Viene infine presentato il sito web del WMF, su cui è possibile scoprire le attività del Fondo e interagire con esse su vari livelli.

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David McCreery

Vincenzo Pascale dialoga con David McCreery (banchiere, filantropo e studioso delle religioni) in merito al rapporto tra i suoi studi religiosi e la carriera finanziaria e alla sua attività filantropica. McCreery spiega come i suoi studi umanistici gli hanno offerto preziosi strumenti per la carriera finanziaria, dalla capacità di ascoltare e comprendere le esigenze dei suoi clienti, a quella di saper decostruire e comprendere situazioni complesse. Riflette inoltre sull’attualità dello studio delle religioni alla luce delle sfide della contemporaneità e spiega come sarebbe auspicabile una maggiore integrazione di tali studi negli ambiti della legge e della finanza. Racconta poi la sua attività filantropica con la On Course Foundation, fondata da John Simpson, che riunisce sul campo da golf veterani colpiti da disabilità. Infine, parla del suo amore per l’Europa e l’Italia.

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George A. Hirsch

Vincenzo Pascale dialoga con George A. Hirsch (fondatore della New York City Marathon) in merito alla Maratona di New York e al suo rapporto con l’Italia. Hirsch spiega che la Maratona di New York è l’evento più amato dai maratoneti italiani, alcuni dei quali hanno fatto la storia della competizione (da Orlando Pizzolato a Stefano Baldini). Parla poi dei programmi promossi dalla fondazione, dai programmi scolastici per ragazzi di comunità svantaggiate a quelli per anziani. Racconta infine del suo amore per l’Italia, dell’organizzazione della manifestazione Italy Run a Central Park, della sua esperienza come editore di La cucina d’Italia e del privilegio essere stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia dal Presidente Mattarella.

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Valentino Gallo

Vincenzo Pascale dialoga con Valentino Gallo (imprenditore finanziario) in merito alla sua carriera a cavallo tra Italia e Stati Uniti. Gallo spiega di essersi formato in Italia, di aver iniziato la propria carriera a Roma e di aver ricevuto poi un’offerta di trasferimento a New York; oggi si occupa di asset management, svolgendo operazioni specialmente in America latina. Parla poi della sua esperienza come filantropo per la Scuola d’Italia, di cui apprezza l’insolito programma didattico e la formazione bilingue di stampo internazionale; incoraggia i giovani italiani a intraprendere esperienze internazionali e ad essere orgogliosi dell’eccellente sistema educativo italiano. Gallo riflette infine sul suo profondissimo legame con l’Italia e con la sua città, Padova, in particolare, di cui apprezza i valori familiari, l’adattabilità e la voglia di lavorare; dall’altro lato, ci rivela in suo fascino per New York, per la sua resilienza e capacità di superare le crisi, e per lo spirito imprenditoriale americano in generale.

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Lars Leicht

Vincenzo Pascale dialoga con Lars Leicht (imprenditore) in merito a come la riscoperta delle sue radici italiane, grazie ad un periodo di studio all’estero durante l’università, gli abbia permesso trovare la sua vocazione e abbia influenzato il corso della sua carriera. Leicht racconta come abbia deciso di trasformare la sua passione per il vino italiano in una carriera, avviando un’azienda vinicola prima e un’impresa di promozione del turismo poi. Egli spiega di voler portare i propri clienti e amici alla scoperta della dimensione più genuina della cultura italiana, quella che non rientra nel grande turismo di massa, ma che permette di scoprire lo stile di vita, la cultura culinaria, l’ospitalità e la cordialità degli italiani. Si riflette poi sulla percezione dell’Italia da parte degli statunitensi, spesso esagerata dai media, e sull’evoluzione della realtà italiana a seguito della modernizzazione degli ultimi decenni.

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Andrea Danese

Vincenzo Pascale dialoga con Andrea Danese in merito al mercato dell’arte e alla creazione di servizi finanziari che garantiscono la possibilità di utilizzare le opere d’arte per creare liquidità o come strumenti di garanzia nei prestiti. Vengono analizzare le prospettive di questo tipo di servizio – attualmente disponibile per collezionisti e gallerie d’arte, ma potenzialmente fruibile anche da piccoli borghi o musei –, ma anche le problematiche legate al mercato dell’arte – un mercato poco democratico e ancora immaturo, soprattutto in un paese come l’Italia. Si riflette su come il Covid-19 abbia fortemente danneggiato realtà come i musei, che potrebbero trovare in tale tipo di servizio finanziario uno strumento di ripartenza, ma anche su come la pandemia abbia contribuito ad aprire le porte del mercato d’arte ad un pubblico molto più ampio. Danese parla poi della propria esperienza di italiano emigrato all’estero, del valore cruciale della sua formazione liceale italiana, dell’amore per la resiliente città di New York, della sua attività filantropica a sostegno degli artisti emergenti.

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Alexander More

Vincenzo Pascale dialoga con Alexander More, specialista in pandemic and climate change (Long Island University), in merito al rapporto tra pandemie e mutamenti climatici. Il professor More racconta di come è nato il suo interesse in questi settori, dalla passione per la natura nata fin da bambino in Italia, alla scelta di studiare public health al suo arrivo negli Stati Uniti. Egli spiega la correlazione tra pandemie e cambiamenti climatici, parla dei suoi studi sull’influenza spagnola e riflette sull’attuale pandemia da Covid-19 (soprattutto nella città di New York). More racconta infine la sua storia personale tra l’Italia e gli Stati Uniti, dalla sua formazione scolastica tra Puglia e Venezia, al suo trasferimento in America da adolescente, fino agli studi ad Harvard e alla carriera da professore universitario. Citando John Kennedy, ricorda che “siamo tutti immigrati” in America e riflette su come sia importante ricordare e valorizzare tale identità comune.

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Mauro Porcini

Fabio Finotti – Direttore dell’IIC di New York – dialoga con Mauro Porcini (SVP & Chief Design Officer di Pepsi Cola) in merito al design italiano nella nuova realtà contemporanea. Porcini ci spiega la centralità della sua posizione nello sviluppo dell’azienda: il suo compito è infatti quello di comprendere le richieste degli utenti e di ideare nuovi prodotti e ridisegnare quelli esistenti, in modo da permette al brand di rimanere rilevante in una realtà in cui il rapporto tra marchio e consumatore è totalmente mutato. Egli ci spiega come i suoi studi al Politecnico di Milano gli abbiano insegnato una visione del design a tuttotondo, che integra studio del cliente, della tecnologia e dell’economia, e basata sul concetto di glocalità, sulla capacità di conciliare una visione globale con la valorizzazione degli aspetti locali. Ci presenta poi il suo nuovo libro L’età dell’eccellenza, in cui esorta i giovani innovatori a servirsi della propria resilienza e del proprio spirito di iniziativa per ritagliarsi un proprio posto in ogni realtà. Porcini riflette poi sulla sua esperienza personale, sul grandissimo potenziale di innovazione della scuola di design italiano e sull’importanza di una cultura dell’inclusione e dell’integrazione.

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Allison Scola

Vincenzo Pascale dialoga con Allison Scola, imprenditrice del turismo siculo-americana, in merito alla sua attività di turismo e di riscoperta dell’eredità culturale siciliana. La Scola parla di come la sua prima visita in Sicilia ha totalmente cambiato la sua prospettiva di vita e di come ha deciso di avviare un business turistico per promuovere la conoscenza della cultura italiana e siciliana negli Stati Uniti. L’imprenditrice riflette sulla visione stereotipata della Sicilia diffusa dal cinema e dai media in America e parla del suo desiderio di far conoscere l’immenso patrimonio culturale, artistico e culinario siciliano, così come la ricchezza delle persone di questa terra. Si fa riferimento al progetto del Ministero degli Affari Esteri “Turismo delle radici”, indirizzato a far riscoprire le radici italiane di molti statunitensi; si parla inoltre del progetto di Allison Scola “Cannoli Crawl”, un tour culinario della città di New York in cui si scoprono le attività di vari italiani immigrati nella città e si impara a conoscere come la storia della città sia stata influenzata dalla comunità italiana. Allison Scola parla infine delle sfide determinate dalla pandemia di Covid-19 e di come il mondo dei social network abbia permesso di alimentare una comunità virtuale di interessati nonostante l’impossibilità dei viaggi internazionali.

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Katia Passerini

Vincenzo Pascale dialoga con Katia Passerini (Provost e Executive Vice President della Seton Hall University, NJ) in merito al sistema educativo statunitense e italiano. La Passerini descrive il suo ruolo di provost, una figura assente nell’ordinamento accademico italiano, responsabile della supervisione di tutti gli aspetti accademici dell’università. Si riflette su come il Covid-19 abbia rappresentato un momento di svolta nella nostra concezione dell’educazione universitaria, rendendo concetti come la flessibilità e la disponibilità di contenuti online indispensabili. Vengono poi comparati i sistemi educativi americano e italiano, evidenziando aspetti come la solidità della formazione liceale italiana, il maggior costo dell’università americana, ma anche la maggiore attenzione allo studente e la maggiore offerta di servizi. La dottoressa riflette infine su come il sistema educativo debba rispondere ad alcune sfide sociali della contemporaneità, come il movimento Black Lives Matter e la necessità di integrazione, o come la tendenza alla “cancel culture” e la necessità di guardare criticamente al nostro passato senza tuttavia tentare di cancellarlo.

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Stephen Lash

Vincenzo Pascale dialoga con Stephen Lash (Chairman Emeritus at Christie’s America) in merito alla sua carriera nel mercato d’arte, in particolare nella casa d’aste Christie’s, e alla sua passione per il collezionismo. Lash parla dell’evoluzione del mercato d’aste nel corso del tempo ed in particolare dopo l’avvento del Covid-19, che ha contribuito all’espansione del mercato d’arte online e, in generale, alla democratizzazione e apertura verso il grande pubblico del settore. Lash racconta inoltre la storia della sua collezione di oggetti legati ai transatlantici, soprattutto italiani, da cui è nata l’esibizione Ocean Liners. Speed and Style; ci spiega così che i transatlantici erano dei veri e propri simboli galleggianti di una nazione, nonché importanti strumenti per comprendere la storia politica, economica e sociale del passato.

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Anthony J. Tamburri

Fabio Finotti – Direttore dell’IIC di New York – dialoga con Anthony J. Tamburri (Dean, John D. Calandra Italian American Institute) in merito agli italiani residenti degli Stati Uniti, inaugurando il ciclo di interviste del Caminetto. Tamburri presenta il concetto – elaborato da Pietro Bassetti – di “italici”, un termine che desidera includere non solo gli italiani immigrati all’estero o gli statunitensi di origine italiana, ma anche tutti gli “italiani di elezione”, coloro che amano l’Italia, che la visitano, che decidono di trasferirvisi, che ne studiano la lingua e la letteratura. Si discute poi sull’evoluzione del concetto di “migrazione” in quello di “mobilità”, sull’importanza di valorizzare le storie di artisti e intellettuali di origine italiana ma naturalizzati all’estero, e sull’importanza dell’insegnamento della lingua italiana all’estero non solo a livello universitario, ma anche nelle scuole.

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Antonio Di Bella

Fabio Finotti – Direttore dell’IIC di New York – dialoga con Antonio Di Bella (corrispondente Rai negli Stati Uniti, già direttore di Rai3 e Rai News 24) in merito alla sua esperienza di giornalista tra Italia e Stati Uniti. Di Bella racconta il proprio lungo rapporto con gli USA, dall’università in Texas ai vari trasferimenti a New York, riflettendo sull’evoluzione nel corso degli anni dell’atmosfera culturale della città e sulla realtà della “mobilità” internazionale (opposta alla migrazione permanente del passato). Viene presentato inoltre l’ultimo libro del giornalista, L’assedio, nel quale di Bella narra, dalla posizione privilegiata di spettatore diretto, il drammatico attacco al Campidoglio di Washington DC del 6 gennaio 2021 e in cui si riflette sulle più profondi radici geo-politiche ed economiche che hanno determinato l’ascesa del trumpismo degli Stati Uniti.

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Presentazione

Fabio Finotti – Direttore dell’IIC di New York – presenta la nuova stanza del progetto Stanze italiane, il Caminetto, un luogo virtuale nel quale intavolare delle conversazioni che descrivono il rapporto tra Italia e Stati Uniti. Ciascuna intervista cercherà di indagare questa relazione partendo dalle radici storiche dell’immigrazione fino a considerare gli spostamenti nel mondo globalizzato, narrando le storie non solo di italiani e italo-americani, ma anche di cosiddetti “italici”, persone che decidono di visitare l’Italia e di impararne la lingua e la cultura, diventando così degli italiani di adozione a tutti gli effetti.

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