47. 29 agosto 2023 – Blowing Rock

Qui non è Nuova York – Verso sud con Maria Teresa Cometto e Glauco Maggi

Credevamo di aver trovato il parco nazionale più lungo d’America in Mississippi, con i suoi 715 chilometri nella foresta tra Natchez e Nashville, Tennessee. Ma oggi, un’altra giornata dedicata a guidare rilassati dalla mattina al tardo pomeriggio su un nastro d’asfalto perfetto – pochi tratti a 60 chilometri orari al massimo, e la gran parte a 40 o meno – abbiamo scoperto che la Blue Ridge Parkway è più lunga, 755 chilometri. Non solo. Mentre la Natchez Trace Parkway è per lo più piatta o solo leggermente ondulata, la strada che prende il nome dalle Blue Ridge Mountains che si snodano tra le Smoky Mountains e lo Shenandoah Park è interamente montagnosa.

Noi abbiamo percorso il tratto tra Asheville e Blowing Rock, una frazione dei 755 chilometri totali, ma sufficiente a fare una scorpacciata di ‘overlook’, le piazzuole per ammirare il panorama dall’alto, che ci sono ancora negli occhi. Speriamo che la raffica di fotografie scattate da Maria Teresa, che vedete come sempre qui in fondo, vi trasmetta un po’ delle nostre emozioni.

La giornata è iniziata con le “nuvole di fumo” sui primi contrafforti di cui vi avevamo dato un assaggio nella puntata di Asheville. Oggi il fenomeno è stato più pronunciato, ossia la coltre di vapore scuro (Smoky) ha offerto contrasti più forti e frequenti con i boschi di pini e di tante altre specie di piante. Dopo pochi chilometri abbiamo visto un ciclista, e poi una coppia. Ne abbiamo contati una dozzina in un’ora, e qui apriamo una parentesi, dedicata ai nostri amici appassionati di ciclismo vicini e lontani.

Se non lo conoscete, informatevi su questo percorso che, credo, abbia tutti i pregi per una divertente e impegnativa impresa. Naturalmente la performance va inserita in una vacanza in Nord Carolina di almeno una settimana, ma questo Stato lo merita (di Biltmore avevamo parlato ieri, tra l’altro).

Il fondo della strada, dicevamo, è molto scorrevole. Non esiste il traffico commerciale, camion e furgoni, che è semplicemente vietato. Le vie di accesso esterne alla Blue Ridge Parkway sono numerose, e possono essere raggiunte facilmente da un singolo con un camper affittato, con la bicicletta annessa. Oppure ci si può affidare ad una agenzia specializzata nel fornire questo servizio: noi abbiamo visto un pulmino fermo in un parcheggio con tre ciclisti che estraevano le loro bici per la loro sgambata di oggi.

Il percorso può essere ancora più “tecnico”, da ciclisti veri, se a un certo punto si vira a sinistra (se si va verso nord, come abbiamo fatto noi) e si entra nel Mount Mitchell State Park.

Questo parco, a gestione dello Stato della Carolina del Nord e non del Servizio dei Parchi Nazionali, porta sulla cima del Monte Mitchell, che con i suoi 2037 metri è la vetta più alta della parte degli Stati Uniti a est del fiume Mississippi. Ci si arriva in auto, comodamente. Ma anche in bici, con uno sforzo adeguato: noi infatti abbiamo incontrato un solo ciclista, dei tanti visti sulla Parkway, che arrancava mentre noi scendevamo.

Questo picco ha una storia triste. Si chiama Mitchell dal nome del professore e geologo Elisha Mitchell, esperto montanaro, che morì nel 1957 scivolando da un sentiero. La tragedia è che a causare la sua fine è stata una disputa scientifica: lui aveva appena calcolato l’altezza di quel picco, stabilendo che era il più alto degli Appalachi. Un suo allievo contestò l’asserzione e disse che il più alto era invece il Klingsman Dome, che è il monte più elevato delle Smoky Mountains. MItchell tornò in cima a fare una nuova rilevazione, che gli fu fatale.

Fu poi inequivocabilmente stabilito che aveva ragione Mitchell. Ora è sepolto in una tomba in vetta alla montagna che porta il suo nome. Suona strano arrivare in auto su questa cima sapendo che è agevolmente scalabile, ma che un appassionato vi è morto per difendere un record d’altitudine, oggettivamente non trascendentale.

Altro punto d’interesse, segnalato dalla guida ufficiale del parco, è il Linn Cove Viaduct. Questo viadotto è stato costruito su piloni esterni alla Grandfather Mountain, “Montagna del Nonno”, che ha una caratteristica naturale importante: vi si trovano tante rare specie di piante e di animali, più che in tutti gli altri habitat montani dall’Atlantico alle Rocky Mountains, in Colorado. Scavare una galleria o far passare la strada sul fianco della montagna avrebbe danneggiato irreparabilmente il contesto naturalistico, e quindi il parco ha preferito usare la tecnologia dei piloni esterni (ben nota, a noi che frequentiamo la Genova-Ventimiglia) per “sfiorare” la parete del Nonno senza disturbarlo.

I lavori per fare la Blue Ridge Parkway iniziarono nel 1935, e sono proseguiti fino agli Anni ’80, quando è stata completata con questo tratto salva-natura. Lo scopo primo di creare una via per il puro turismo era, nella Grande Depressione, dare posti di lavoro alle popolazioni rurali degli Appalachi. Oggi ne godiamo tutti. E c’è chi definisce questa Parkway montanara la “strada più scenica d’America”.

A sera finalmente arriviamo al Blowing Rock. Fondata nel 1889, ha 1300 abitanti ed è a 1072 metri sul mare: graziosissima cittadina con un flavour di borgo di montagna italiano. Infatti, dormiamo in un albergo che si chiama Alpine Village Inn.

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Le altre tappe del viaggio di Maria Teresa Cometto e Glauco Maggi

2023-09-30T10:20:42+02:00
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