33. 15 agosto 2023 – Carlsbad
Qui non è Nuova York – Verso sud con Maria Teresa Cometto e Glauco Maggi
Dopo miglia e miglia di strada – la Us 62-180 – nel deserto Chihuahua, ci appare una torre di roccia. Una parete verticale di un centinaio di metri che fa venire subito in mente – in particolare a chi ama arrampicare come a me, Maria Teresa – El Capitan della Yosemite Valley. Qui non siamo in California, ma davanti a noi c’è davvero El Capitan: quello texano, punto di riferimento e occasione di meraviglia per i viaggiatori, dai tempi delle carovane di pionieri a oggi.
Questo El Capitan è alto 2.464 metri e fa parte della catena montuosa Guadalupe. Non è la cima più alta: il record del punto più alto del Texas spetta al Guadalupe Peak (2.667 metri). Ma è certo la cima più appariscente.
Tutta la catena montuosa fa parte del parco nazionale Guadalupe Mountains: “una delle bellezze meno pubblicizzate del Texas”, recita la nostra guida (“Road Trip USA”, ottima, la raccomandiamo!). È il nostro obiettivo di oggi.
Ma al visitor center la ranger frena il mio entusiasmo da “alpinista”. Spiega che la roccia di questo El Capitan non è di granito come quello californiano, è invece di un calcare piuttosto instabile e quindi non è consigliato per arrampicare. Due free climber ci hanno provato lo scorso maggio: uno è caduto ed è morto, l’altro si è perso ed è stato salvato dai soccorsi. Oltretutto stavano scalando la parete senza i numerosi e stringenti permessi necessari.
Peccato. Non potrò proporre l’impresa di aprire una via su El Capitan texano ai miei amici alpinisti Squinobal, Arturo e Renzo, di Gressoney. Per oggi, in ogni caso, Glauco e io abbiamo in programma solo di camminare lungo uno dei tanti sentieri del parco, lo Smith Spring. E questo ci basta: due ore sospesi fra il deserto e le montagne, in un enorme “giardino” di agavi, yucca e cactus, con la sorpresa di una sorgente di acqua fresca a metà del sentiero, sono un dono prezioso per la mente e per il corpo.
A proposito del nome Guadalupe dato a questo massiccio, nel bel mezzo del deserto texano. Gli spagnoli conquistadores hanno chiamato con i nomi dei loro santi i territori che via via scoprivano. La Nostra Signora di Guadalupe era il più importante santuario mariano in Spagna e gli spagnoli arrivati qui hanno nobilitato con un nome importante la montagna più alta che avevano incontrato. E dove avevano “visto” una immagine della vergine di Guadalupe sulla parete a strapiombo del Capitan.
Non lontano dalle Guadalupe Mountains c’è un altro parco nazionale, quello delle caverne di Carlsbad: l’avevamo visitato durante un altro nostro viaggio e ve lo raccomandiamo. Ma questa volta lo saltiamo, per mancanza di tempo, e andiamo direttamente a Carlsbad per passarci la notte. Abbiamo letto che alla fine dell’Ottocento la città (che ora ha 32 mila abitanti) era cresciuta grazie all’arrivo di immigrati da Inghilterra, Svizzera, Francia e anche dall’Italia. Ma non ne troviamo traccia.
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